Discarica Comunia, Crea (Ancadic): “Sindaco di Motta S. Giovanni restituisca fascia tricolore al Prefetto. Regione non può calpestare volontà popolare”

"Lo scorso mese di febbraio abbiamo chiesto alla neoeletta presidente della regione Calabria on. Jole Santelli e all'assessore all'Ambiente Col. Sergio di Caprio la rivisitazione delle nostre segnalazioni e della documentazione progettuale riguardanti la riapertura della discarica di Comunia a servizio dell'impianto di trattamento di Sambatello (RC) da realizzarsi nella vasta area di Comunia ad elevato rischio frana, come certificato da autorevoli geologi. Ad oggi nessuna notizia in merito è pervenuta alla scrivente associazione.

Dall'Ordinanza nr. 45 firmata dalla Presidente della regione lo scorso 20 maggio riguardante " Urgenti misure per assicurare la corretta gestione dei rifiuti urbani........" leggiamo, che con riferimento alla discarica di Comunia del Comune di Motta San Giovanni (RC) individuata tra le discariche pubbliche nella vigente pianificazione regionale, la Regione ha redatto il progetto della discarica per una volumetria di circa 300.000 mc di cui 80.000 da utilizzare per la bonifica della discarica comunale che insiste sullo stesso sito. Il progetto ha ottenuto il VIA e l'AIA ed è in corso di redazione il progetto esecutivo che sarà consegnato il 30 maggio 2020.

Aspettiamo di sapere le decisione del Comune di Motta San Giovanni in merito alle iniziative che intende intraprendere. Da parte nostra rinnoviamo l'invito formulato dall'ANCADIC lo scorso 11 novembre al Sindaco Giovanni Verduci attraverso gli Organi di informazione, ovvero visto che il Comune di Motta San Giovanni ha fortemente manifestato contrarietà alla riapertura della discarica in questione e tenuto conto che il Sindaco ha il compito di rappresentare la volontà popolare che la Regione non rispetta e continua a calpestare, l'unica strada da intraprendere è quella di restituire la fascia tricolore al Prefetto. Prima di tutto viene la dignità della persona e il rispetto dell'Ente da Lei Signor Sindaco rappresentato per volontà popolare.

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"Siamo fortemente preoccupati per l'aumento del pericolo con la messa in esercizio dell'impianto per le motivazioni già ampiamente esplicitate e anche perché, come abbiamo sempre sostenuto e le carte geologiche della Calabria lo certificano, la zona ricade in area argillosa e quindi a rischio scivolamento sul paese di Lazzaro e perché il sito in questione ricade in ambito urbano, pertanto è da vietare la prosecuzione di qualsiasi progetto di ampliamento e procedere alla bonifica e alla messa in sicurezza della discarica in questione e predisporne la definitiva chiusura. In altri termine trovare come già suggerito un altro sito idoneo alla realizzazione di una nuova discarica di servizio, nel rispetto di tutte le condizioni e prescrizioni attinenti. Sono stati nuovamente interessati i competenti Organi di Governo nazionale e la Commissione Europea.

Invitiamo la gentile On. Jole Santelli e gli Organi Ministeriali di competenza ad effettuare una visita di sopralluogo personale sui siti in oggetto ed avranno la gioia di vedere l'Etna toccata per mano, innevata come le belle montagne della nostra Sila".

Lo afferma, in una nota, Vicenzo Crea, referente unico dell'ANCADIC e responsabile del Comitato spontaneo "Torrente Oliveto".