Il progetto SIPROIMI del Comune di Cardeto allo studio dell’Ateneo di Messina e dell’Università svedese di Goteborg

Si parlerà anche del progetto SIPROIMI (Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e minori stranieri non accompagnati) del Comune di Cardeto (RC), il prossimo 15 Ottobre, al seminario del Dipartimento di Scienze cognitive piscologiche pedagogiche e degli studi culturali (COSPECS) dell'Università di Messina.
Un ciclo di incontri – si legge in una nota della Cooperativa sociale Marzo 78 ONLUS, ente gestore del progetto SIPROIMI del Comune di Cardeto - promossi dal Dipartimento COSPECS, con a tema "Lo Straniero", con il duplice intento di illustrare i risultati delle attività di ricerca dei componenti del dipartimento e di offrire a studiosi, operatori sociali, amministratori e cittadinanza un'occasione di riflessione e approfondimento su un argomento, mai come oggi, così attuale. Un lavoro di ricerca e studio su un tema analizzato e approfondito nelle sue diverse declinazioni, culturali, sociali, comunicative, linguistiche ed economiche attraverso anche l'analisi del fenomeno dell'accoglienza e delle politiche sociali poste in essere, dei servizi e della figura degli operatori sociali operanti in tale contesto.
Il progetto SIPROIMI del Comune di Cardeto, che dal Luglio del 2016 è gestito dalla Cooperativa sociale Marzo 78, è stato infatti oggetto di studio ed analisi di un interessante lavoro di ricerca condotto presso gli ex SPRAR dell'Area dello Stretto (tra Messina e Reggio Calabria) dalla Dott.ssa Tiziana Tarsia, Ricercatrice in Sociologia generale, del Dipartimento COSPECS dell'Università di Messina. Un'intensa attività di ricerca focalizzata sulle strategie di azione degli operatori della cosiddetta seconda accoglienza attraverso interviste e osservazioni sul campo, di coloro i quali sono chiamati, in sostanza, a porre in essere e, a volte, strutturare nuove politiche sociali.

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Un progetto "giovane" quello del Comune di Cardeto che, considerata la vivace realtà di frontiera in cui si inserisce la seconda accoglienza in Italia, in tre anni di attività è diventato oggetto di studio e approfondimento da parte di esperti e studiosi. Non da ultimo l'Università di Goteborg, in Svezia, dove, grazie al lavoro di una giovane ricercatrice di origini italiane, la Dott.ssa Miriam Costantino, il progetto SIPROIMI di Cardeto, e il lavoro di equipe della Cooperativa Marzo 78, ha incuriosito e interessato il mondo accademico svedese.
La seconda accoglienza e le sue peculiarità, dunque, sempre di più al centro di attività di ricerca e di approfondimento. E anche Cardeto, al pari di altri progetti di accoglienza integrata, si inserisce in un contesto di buone prassi esportate, anche, in una dimensione di studio dal carattere internazionale.