Cariati (Cs), la cattedrale preoccupa: Comune chiede l'intervento della Soprintendenza

"Riteniamo quanto meno molto discutibile, per non utilizzare, in questa fase, altri aggettivi e giudizi, quello che dovrebbe essere l'esito dei lavori di messa in sicurezza della Cattedrale di San Michele Arcangelo, tra i beni architettonici più importanti che impreziosiscono il patrimonio identitario, laico e religioso, custodito nella Cittadella fortificata medioevale".

Lo ha detto l'Amministrazione Comunale chiedendo anche pubblicamente a tutti gli enti competenti e coinvolti, in primis la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le province di Catanzaro, Cosenza e Crotone, di voler predisporre ed effettuare un urgente sopralluogo tecnico ed artistico in loco, alla presenza dei rappresentanti del Comune oltre che della Diocesi di Rossano-Cariati, per accertare ciò che a prima vista appare un intervento di fatto sgradevole e degradante e molto probabilmente non eseguito ad opera d'arte.

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Nel ringraziare l'Arcivescovo Monsignor Giuseppe Satriano ed il Parroco della Cattedrale Don Gino Esposito per essere già intervenuti sulla vicenda, ribadiamo tutta la disponibilità, per quanto di competenza, a garantire ed a sostenere come Amministrazione Comunale qualsiasi iniziativa utile ad accertare qualità e rispondenza dell'intervento a quanto previsto ed atteso.

Lo spettacolo al quale stanno comunque si sta assistendo da giorni, messi giù i ponteggi del cantiere in questione, non è oggettivamente né gratificante né accettabile, persino da non addetti ai lavori. Per queste ragioni – conclude l'Esecutivo guidato da Filomena Greco – in attesa di riscontri celeri e puntuali da parte della Soprintendenza e sollecitando ulteriormente l'accelerazione dell'iter burocratico relativo al finanziamento per la riqualificazione del Palazzo del Vescovado e del Campanile a rischio crollo, auspichiamo che associazioni solerti e sensibili alla bellezza ed integrità del Centro Storico, insieme ai rappresentanti di questo territorio nel Parlamento e nel Governo nazionali possano unirsi senza indugi nel sostenere questa esigenza di chiarezza e correttezza, condividendo le gravi preoccupazioni manifestate.