Il sindaco Stasi all’incontro con il ministro Provenzano: “Infrastrutture fondamentali per competere con il resto d’Europa”

"A chi propone il regionalismo differenziato come arma per dividere ulteriormente il Paese, rispondiamo che oggi il Sud e la nostra Provincia hanno amministratori che vogliono competere positivamente non solo col Centro e col Nord Italia ma con il resto dell'Unione Europea. A patto, però, che ci vengano garantite le condizioni per farlo. I contratti istituzionali di sviluppo (CIS) potrebbero essere uno strumento utilissimo in questa direzione, se si lascia che siano i territori a decidere gli investimenti strategici liberi dalla burocrazia". È quanto ha dichiarato il sindaco Flavio Stasi intervenendo all'incontro dal titolo "Sud, scommessa nazionale. I contratti Istituzionali di Sviluppo: opportunità di crescita, tra sindaci, forze sociali e produttive del territorio" con il ministro per il Sud e la Coesione territoriale Giuseppe Provenzano, promosso dal presidente della Provincia di Cosenza Franco Iacucci ed ospitato stamani (lunedì 9) nella Sala del Consiglio.

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"Quello di oggi – ha detto, ringraziando il Presidente Iacucci per l'opportunità – rappresenta un altro incontro importante dopo quello nei giorni scorsi a Roma con il ministro Speranza, un segnale che come sindaci calabresi non possiamo non cogliere. La Calabria – ha proseguito il sindaco rivolgendosi al ministro – va collegata al resto d'Italia. E non basta un Frecciargento, per il quale ho visto i miei concittadini piangere, per esservi saliti la prima volta! Gli investimenti in infrastrutture vanno realizzati senza se e senza ma, al di fuori di logiche di profitto. E mi riferisco – ha scandito – sia a quelle fisiche, sia soprattutto a quelle immateriali. Puntiamo ad un contratto istituzionale di sviluppo basato sulla valorizzazione del nostro straordinario patrimonio culturale ed identitario da mettere in rete, da Roseto a Terravecchia, passando da Sibari, dal nostro Castello Ducale al Codex Purpureus Rossanensis. Oppure puntiamo sul futuro, su infrastrutture tecnologiche e sulla ricerca innovativa, che non risentono di barriere fisiche e per le quali la Calabria può offrire il grande know-how di decine di giovani laureati preparati ed ambiziosi, dimostrando che questa terra ha imparato a guardare al domani senza attenderlo, ma anticipandolo, così come stanno facendo altre realtà come Matera".